“Nonna, come si fa ad uscirne?”
“Entrandoci, bambina mia, fino in fondo. Con ogni centimetro di te. Il tunnel non lo puoi attraversare guardandolo da fuori o mettendoci un piede solo o fuggendo nella direzione opposta. Ci devi entrare con tutta te stessa. Toccarne le pareti, respirando il suo odore, ascoltando ogni piccolo rumore. Impara ad avere confidenza con il suo buio, come il gatto che cammina di notte in modo elegante e sicuro. Solo allora, vedrai la luce. E potrai uscirne.”
“E se non riuscirò a scorgere la fine?”
“Vorrà dire che non sarà ancora il momento di uscire. Avrai ancora dei tesori da trovare là dentro, delle perle di saggezza da raccogliere, dei barlumi di consapevolezza da vedere. Abbi fiducia dell’universo: arrivano da lì i tunnel che sei chiamato a vivere. Accomodati in quel buio e lasciati attraversare dai suoi grandi insegnamenti.”
“Ho paura di quel buio.”
“Non è del buio che hai paura. Ma della luce che potresti vedere in fondo a quel tunnel. E che potrebbe cambiare tutta la tua vita! Impara dal lupo, bambina mia. Nel buio diventa vivo, si lascia guidare dall’istinto, corre veloce verso la chiamata della sua anima. E appena vede la luce della luna piena le canta una melodia antica per onorarla. Ulula anche tu ai tuoi tunnel, danzaci dentro un ballo passionale, considerali passaggi da un mondo all’altro. Non sentirti più vittima. E’ ora di essere una sacerdotessa. E di celebrare le tue meravigliose trasformazioni!”
(Elena Bernabé)