“Non andare nel bosco,
non uscire” dissero.
“E perchè no?
Perchè non dovrei
andare nel bosco?”
“C’è un lupo grande, grande che mangia le creature
come te.
Non andare nel bosco,
non andare.
Diciamo sul serio.”
Naturalmente,
lei uscì.
“Io devo andare nel bosco, devo incontrare il lupo, altrimenti la mia vita
non avrà mai inizio.”
Ma il lupo che incontrò aveva una zampa imprigionata
nella trappola.
“Aiutami, oh aiutami!
Ahi! Ahii!” urlava.
“Aiutami, oh, aiutami!
Ti darò la giusta
ricompensa.”
“Come posso essere sicura che non mi farai del male?” chiese lei.
“Come faccio a sapere che non mi ucciderai e non lascerai di me le ossa soltanto?”
“Domanda sbagliata”
ribattè il lupo.
“Devi soltanto credere
alla mia parola”.
E riprese ad ululare e a gemere e a lamentarsi.
“Oh, ahiiiii! Ahiii!Ahiiii
Oh! Ahii!”
“Senti. Lupo, correrò il rischio!”
e fece scattare la trappola
e il lupo tirò fuori la zampa e lei gliela fasciò con erbe e foglie.
“Grazie, cara ragazza,
grazie mille” sospirò il lupo.
E siccome lei aveva letto troppi racconti del tipo sbagliato, si mise a gridare” Avanti, ora uccidimi pure,
e finiamola con questa faccenda”.
Il lupo le posò la zampa sul braccio.
“Sono un lupo d’un altro tempo e d’un altro luogo” affermò.
E, strappandosi dall’occhio un ciglio, glielo porse dicendo “usalo, e sii saggia.
D’ora in poi
saprai chi è buono
e chi tanto buono non è. Guarda semplicemente
con i miei occhi,
e vedrai
con chiarezza.”
(Clarissa Pinkola Estes)